Inventare, trasformare, costruire.
STORIE DAL MONDO DEL LAVORO
Da quando ha conquistato la posizione eretta e il movimento libero della mano, l’uomo si è distinto dagli altri animali per la sua capacità di inventare, trasformare, costruire. Nel corso dei secoli, con la sua abilità e la sua fatica, da homo faber ha modificato incessantemente il mondo che lo circondava, e continua a farlo mettendo sempre più in discussione il fragile equilibrio con la natura.
L’idea moderna del lavoro nasce nell’Ottocento, quando la rivoluzione industriale muta in modo radicale i rapporti all’interno del sistema produttivo, le condizioni di vita e i centri urbani, in rapida espansione nell’accogliere coloro che provengono dalle campagne alla ricerca di nuove opportunità. Da allora in poi, passando attraverso le trasformazioni del Miracolo economico e dell’era postindustriale, fin dentro la new economy oramai proiettata nel cosmo, il lavoro manuale e intellettuale, risorsa irrinunciabile nella costruzione identitaria all’interno di ogni comunità, vive sulla dialettica tra emancipazione e sfruttamento. È la stessa dialettica che abita molti testi letterari, tra utopia e disincanto, ribellione e sconfitta.
La letteratura del Novecento e dell’età ipermoderna rappresenta i personaggi nei loro ruoli sociali, all’opera, mentre danno forma alle idee e agli oggetti, mentre imprimono felicemente nelle cose la propria personalità e la propria storia, accettando le sfide dell’ingegno; al contempo, donne e uomini di carta incarnano vicende di alienazione e di violenza, di esperienze lavorative ogni giorno più parcellizzate e non riconosciute.
Come dimenticare le realtà impiegatizie di Pirandello, Svevo e Tozzi? La gioiosa manipolazione della materia in Primo Levi? Le fabbriche di Ottieri e Volponi? Le vicende che Bianciardi e Pagliarani ambientano nella Milano degli anni Sessanta? O di recente, le tante esperienze lavorative di Trevisan in Works?
Nell’epoca della globalizzazione, del lavoro precario e invisibile, delocalizzato e sottopagato; delle scommesse ecosostenibili; della tutela del sapere artigianale; delle capacità umane in dialogo e conflitto con le potenzialità dei robot e dell’intelligenza artificiale, lo spazio dell’immaginario dà cittadinanza alle storie passate e a quelle vissute, come a quelle nascoste in attesa di qualcuno che dia loro voce. Quali sono, oggi, le storie che si possono e vogliono raccontare?
Alessandra Grandelis
Docente dell’Università di Padova, responsabile scientifico dell’Associazione Fondo Alberto Moravia
Presidente di Giuria del premio “Trichiana Paese del Libro”
Il bando della edizione 2024, con informazioni sulle modalità di partecipazione, la scadenza per la presentazione delle domande e i dettagli relativi alle premiazioni, è disponibile per il download sul nostro sito.
I racconti finalisti sono stati raccolti in un’antologia pubblicata a cura dell’Amministrazione comunale, stampata in 250 copie, e scaricabile in formato pdf sul nostro sito.
Biblioteca di Trichiana
Via Luigi Bernard 39/A – 32028 Trichiana
Comune di Borgo Valbelluna – BL
Orari di apertura
da lunedì a venerdì: 15.00 – 18.00
sabato: 10.00 – 12.30
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